Napoli è… la voce dei bambini che sale piano piano.

Quando è stato deciso che il tema del terzo post del Circolo delle Mamme Viaggiatrici sarebbe stato “La mia città”, non ho avuto dubbi. Avrei potuto parlare di Ferrara, dove attualmente vivo, o di Milano, o di Brighton o di Caserta o di Torino (tutti luoghi in cui ho vissuto, naturalmente). Ma Napoli… Napoli semplicemente è.

Una volta, un mio professore del Liceo, profondamente innamorato della sua città e, proprio per questo, arrabbiato e deluso da quello che Napoli stava diventando, mi disse: “Sai che di Napoli si racconta una leggenda?“. E io risposi: “Quale?”; “Che Dio abbia fatto il Golfo e poi, guardando giù e accorgendosi di averlo fatto troppo bene, per non fare un torto al mondo, creò i napoletani“.  Sembra una cosa alquanto offensiva da dire e forse anche un po’ contraddittoria, detta da un napoletano doc. In realtà, cela un amore fortissimo verso questa città che invece, a tratti, sembra incapace di amarsi.

Napoli ci sono nata, ci ho vissuto, l’ho amata, l’ho odiata, l’ho lasciata… ma la porterò sempre nel cuore. Non puoi non innamorarti di Napoli, questa città ricca di contraddizioni, di problemi, di calore, di umanità. Una città fervida, vivace, strattonata, sofferente, intensa e viva. Sempre, nonostante tutto.

Napoli è un piccolo pianeta a se stante, che brilla di luce propria. Quando sono andata via, ero arrivata al punto di odiarla. Odiavo la Camorra, le baby gangs, l’emergenza rifiuti (che non è nata, purtroppo, quando se n’è cominciato a parlare in TV), le case abusive, gli ospedali e le scuole disastrate, la disoccupazione senza speranza, i cani randagi, i parcheggiatori non autorizzati.

Oggi, dopo aver vissuto in almeno altre cinque città, Napoli mi manca. Perché Napoli è molto più di questo. La Napoli che conosco, la Napoli che mi manca, ha un cuore grande. E’ forse incapace di amarsi, ma sa amare profondamente chiunque voglia provare a conoscerla un po’. Noi napoletani, forse, non riusciamo a prendere per mano la nostra città come dovremmo; ma sappiamo abbracciare, accogliere, coccolare chiunque passi di qua.

A Napoli vedrete ragazzini girare in scooter, a folle velocità, senza casco; automobilisti passare con il rosso e strombazzare il clacson senza apparente motivo; macchine parcheggiate sui marciapiedi, senza che nessuno se ne preoccupi. Ma vedrete anche anziane donne che, per sbarcare il lunario, vendono carciofi arrostiti sulla porta di casa e che volentieri ve ne regaleranno un paio, magari solo perché avete sorriso loro.

Non troverete bagni pubblici, ma qualunque bar o negozio sarebbe pronto a chiudere la saracinesca, pur di offrire aiuto ad una mamma e al suo bambino. Vedrete donne chiassose che prendono il caffè sedute su sedie di fortuna, posizionate come se nulla fosse nel bel mezzo della strada. Ma pronte ad offrirvene nà tazzulell‘, anche se non vi hanno mai visto prima.

Napoli è questo: contraddizioni e contrasti. Ma c’è una generosità di fondo, che non ho mai vissuto da nessun’altra parte.

Fantasia, allegria, condivisione. E un grande, grandissimo senso dell’ironia. I napoletani sorridono sempre. E urlano. Urlano alla vita. Per la vita.

Ecco perché voglio che i miei figli conoscano Napoli. Che imparino ad amarla e ad essere orgogliosi del proprio DNA partenopeo.  Purtroppo, quando torniamo in Campania, raramente riusciamo a fare i “turisti”: ci sono i nonni da salutare, il nuovo cuginetto da conoscere, gli zii da andare a trovare. Questo post diventa allora l’occasione per stilare le 5 cose che voglio assolutamente vedere insieme ai miei figli la prossima volta che andiamo a Napoli:

1. Il mare: non che non si trovi altrove. Ma in nessun altro luogo, se ne avverte la presenza come a Napoli. Quel profumo, quella sensazione di infinito. Da nessun’altra parte, i miei capelli si sono mossi all’unisono con la brezza marina, come sul lungomare di Napoli.

2. Napoli Sotterranea:  il suo ventre, la sua vita sotterranea, tra religione e superstizione. Sotto la città, c’è un vero e proprio labirinto di cunicoli, cisterne e cavità, che impressiona per l’imponenza dei suoi spazi e per le storie che racconta  (www.lanapolisotterranea.it).

3. La Cappella di San Severo: una gemma preziosa, purtroppo poco conosciuta e poco frequentata. E’ uno dei posti più suggestivi del centro storico, sia per l’alone di mistero che circonda la figura del Principe di Sansevero Raimondo di Sangro che la commissionò, sia per le splendide sculture che vi si trovano. Custodisce, infatti, un capolavoro d’arte senza eguali, il Cristo Velato, una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino. Il velo di marmo che copre il Cristo sembra trasparente; ogni volta che lo guardo, ne resto affascinata. Oltre al Cristo Velato, potrete ammirare La Pudicizia e le “macchine anatomiche” (due scheletri con il sistema dei vasi sanguigni perfettamente riprodotto).

4. Spaccanapoli: forse la Napoli più autentica, quella più caotica, più contraddittoria, più generosa. E’ chiamata così poiché separa per tutta la lunghezza Napoli in due metà. Partendo dai Quartieri Spagnoli, si prolunga fin nel cuore del centro storico passando per Piazza del Gesù, via San Biagio dei Librai, Via Benedetto Croce, Piazza San Domenico Maggiore, per terminare a Forcella. Percorrendola, si fa un salto nel tempo,tra botteghe nuove e palazzi antichi. E qui si trovano anche le migliori pizzerie di Napoli. 

 5. Il Cibo, nell’ordine: la pizza fatta ad arte (cotta nel tradizionale forno a legna e condita con la mozzarella di bufala), le sfogliatelle e il ragù napoletano (rigorosamente con passata fatta in casa e cotto per almeno 6 ore;  il ragù dovrà, come si dice a Napoli, pippiare – parola onomatopeica che ben descrive il suono del ragu’ che, cioè, dovra’ sobbollire appena). Qualche indirizzo? Per la pizza, Alessandra Marinelli, nostra Fan of The Week, ci ha suggerito Vesi in Via dei tribunali e Sorbillo, sulla stessa via. Io l’ho mangiata al Trianon, in Via Colletta e non posso che consigliarvela! Per le sfogliatelle, Scaturchio (nella rinascimentale Piazza S. Domenico Maggiore) o Attanasio (nei pressi della Stazione Centrale). E per il ragù e altre specialità napoletane, Da Tonino, in Via Santa Teresa a Chiaia: qui il menu si chiama ‘A Repubblica, l’atmosfera è allegra e chiassosa e il conto davvero onesto.
Ovviamente, c’è davvero molto altro da vedere. Il Palazzo Reale, il Maschio Angioino, Casel dell’Ovo, i fantasmi di Palazzo Sansevero, i peccati di Palazzo Filomarino, Capodimonte … e ancora, spostandosi un po’ fuori Napoli: Pompei, Ercolano, Capri, Ischia, la Reggia di Caserta e la Costiera Amalfitana. E, sempre a Napoli e decisamente a misura di bambino, vi segnalo anche La Città della Scienza, 12mila metri quadrati ed oltre 200 installazioni interattive che spiegano i fenomeni naturali ai piccoli turisti.  
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Vi lascio con un’ultima chicca: non perdetevi le visite organizzate dell’Associazione InsolitaGuida. Vi faranno conoscere aspetti di Napoli particolarissimi e sconosciuti ai più. Tra le loro proposte, vanno sicuramente segnalate passeggiate narrate e, per i più piccoli, i laboratori didattici.
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Avete ancora qualche dubbio? E’ vero, Napoli è una contraddizione vivente. E’ bianco e nero allo stesso tempo, ma è anche tutti i colori dell’arcobaleno. Non abbiate timore di andare. Napoli saprà amarvi. E saprà farsi amare. Perchè vi regalerà sorprese ad ogni strada, storie ad ogni vicolo, leggende, superstizioni e piccole gemme preziose. Buon cibo, una storia antica, arte, sole, mare, genuinità e calore. Da assaporare piano piano.
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E, a proposito… Napoli è decisamente a misura di bambino. Magari non nel modo più convenzionale del termine. Ma certamente, nel modo più umano. Perché, come cantava Pino Daniele… “Napule è a voce de’ criature che saglie chianu chianu”.
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Questo è il post numero 3 del Circolo delle Mamme Viaggiatrici. Chissà cosa quali città avranno descritto le mie compagne d’avventura?!? Vi do qualche anticipazione: Alessandra ci porterà tra Milano e Crema, Silvia a Pisa, Monica a Marostica , Silvana a Denver e Melissa a San Francisco. Non male eh? Alla prossima!
PS aggiornamento di Marzo 2013: purtroppo la Città della Scienza è stata vittima di un incendio doloso ed è, al momento, inagibile.
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Categorie: Campania, Mare

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14 commenti su “Napoli è… la voce dei bambini che sale piano piano.”

  1. profpalmy
    21 Maggio 2012 a 2:05 PM #

    Con questo splendido post mi hai fatto emozionare: ho visitato Napoli due annetti fa, e ti confesso che ero spaventata per tutto quello che si diceva… ma poi entrando nella vita della città, passeggiando per le sue vie, mi sono innamorata della vita di questa città, sventurata e bellissima, della gente che vive davvero insieme (ero là mentre il Napoli giocava allo stadio con la Juve). Se ti va ti lascio il link del post che allora ho scritto:http://laproffa.blogspot.it/2009/12/reportage-dalla-campania.html
    Nel post non ne parlo ma ho visitato anche Napoli sotterranea, particolare davvero!

    • 21 Maggio 2012 a 2:13 PM #

      Palmy, grazie mille per le tue parole! Mi rincuora sapere che quello che ho scritto ha fatto emozionare qualcun altro, perché sono io che mi emoziono per prima ogni volta che provo a descrivere Napoli. Hai fatto benissimo a lasciare il link! Ci sono informazioni davvero preziose per chi volesse andare in Campania con pargoli al seguito. Grazie mille!!!!

  2. 21 Maggio 2012 a 7:19 PM #

    Le cinque cose dell’elenco le ho già fatte tutte prima di diventare mamma, ma della Città della Scienza non ne sospettavo nemmeno l’esistenza … già messa in lista!
    Bella e vera la frase “Napoli è tutti i colori dell’arcobaleno” … Ci sono andata un paio di volte, ma non l’ho mai vista bianca o nera!
    Non è che vuoi usare la tua coloratissima città d’origine per partecipare alla mia iniziativa “I colori dei miei viaggi”?

  3. 22 Maggio 2012 a 9:41 am #

    Io AMO Napoli, ci sono stata spesso. Mi ritrovo tra i suoi vicoli, i peperoncini appesi sul balcone, i panni stesi ad asciugare, i colori, la confusione, le urla della gente che non usa il citofono 😀 Hai reso PERFETTAMENTE la sua vera anima!!!

    • 22 Maggio 2012 a 10:00 am #

      Monica, grazie di cuore. Davvero. E’ stato un post difficile da scrivere. Perché volevo trasmettere, come dici tu, la sua vera anima. Che include anche tutti i problemi e le cose meno belle di Napoli. E il rischio è di “spaventare” le persone, mentre Napoli è una di quelle città che vanno visitate, vissute e apprezzate proprio per i suoi contrasti e le sue mille sfumature…

  4. 28 Maggio 2012 a 4:28 PM #

    Ho nella testa il suo profumo! Ho nel cuore la sua anima! Grazie per avermi fatto rivivere un attimo del mio passato! Firmato una napoletana nel mondo!

    • 28 Maggio 2012 a 8:41 PM #

      Olga, paesana!! Che bel commento che mi hai lasciato! Grazie di cuore!!! Da una napoletana nel mondo come te!

  5. 5 ottobre 2012 a 1:07 am #

    Brava, articolo stupendo! Sono sicuro che sei riuscita a far comprendere appieno la nostra terra. W Napoli!!!

    • The Family Company
      11 ottobre 2012 a 12:30 PM #

      Grazie Nicola!! Davvero! Un complimento del genere, scritto da te, vale tre volte tanto! Speriamo di incontrarci di persona prestissimo. Intanto, aspetto la tua mail 😉

  6. Antonio
    7 novembre 2012 a 9:21 PM #

    Napoli… La citta più bella d’Europa!
    La citta più completa del mondo!

    • 7 novembre 2012 a 9:36 PM #

      verissimo Antonio! Dovremmo impegnarci un po’ di più per farla conoscere meglio. Per far conoscere i suoi lati più belli…

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