archivio | giugno, 2011

15 regole per la salute orale dei nostri bimbi

Un opuscolo del Ministero della Salute fornisce alcune utili indicazioni per la salute orale dei nostri bambini: dall’allattamento, all’uso del ciuccio, fino allo spuntare dei dentini. Ecco le 15 regole da adottare:

1. La salute e lo sviluppo armonico della bocca del bambino sono influenzati dall’allattamento al seno che va promosso e sostenuto.

2. Fin dai primi mesi di vita del bambino è importante curare l’igiene della sua bocca: detergi e strofina delicatamente dopo ogni pasto, o almeno due volte al giorno, le sue gengive con una garzina umida.

3. Quando nasceranno i primi dentini passa a usare uno spazzolino piccolo e morbido inumidito con l’acqua. I primi dentini a spuntare saranno quelli davanti (gli incisivi), seguiranno poi quelli di lato (canini e molari), in tutto saranno venti: dieci sopra e dieci sotto. Verso i due anni di età la dentatura da latte dovrebbe essere completa.

4. Non bagnare il ciuccio o la tettarella del biberon con la tua saliva, in questo modo potresti trasmettergli batteri dannosi.

5. Evita di passare il ciuccio o la tettarella nel miele o in altre sostanze dolci che potrebbero causare carie gravissime e dolorose.

6. Verso i 18/24 mesi di vita dirada l’uso di ciuccio e biberon per passare all’uso di tazza e posate e a una alimentazione solida.

7. Scegli con cura gli alimenti e pensa che tutto ciò che fa bene ai denti fa bene a tutto il corpo.

8. Evita di somministrargli alimenti e bevande zuccherate fuori dai pasti; non abituarlo a essere premiato o consolato con i dolci.

9. Prima e durante il sonno notturno dagli da bere solo acqua: la regola è si va a letto con i dentini puliti.

10. Scoraggia cattive abitudini come succhiarsi il dito o mangiarsi le unghie che possono procurare gravi danni alla dentatura e alla bocca.

11. Rendi l’ambiente dove vive sicuro da possibili traumi accidentali che potrebbero interessare denti e mascelle.

12. Lascia che sia presente quando ti lavi i denti: ti imiterà, ma solo per gioco; ecco perché dovrai essere tu a guidarlo insegnandogli i primi gesti. Spazzola i suoi dentini con una dose di dentifricio per bambini, pari alla dimensione di una lenticchia. Pulisci tutte le superfici: quelle dove mastica, quella verso l’interno, quella verso l’esterno sia sopra che sotto e non dimenticarti di pulire anche il dorso della lingua

13. L’uso del fluoro aiuta a rinforzare la sua dentatura e a ridurre il rischio di carie: chiedi al dentista e al pediatra le dosi corrette di somministrazione.

14. Se sono presenti carie, queste devono essere curate perché, oltre a provocare molto dolore, possono rovinare i denti che nasceranno dopo.

15. Portalo con te quando ti rechi a una visita dal dentista perché cominci a prendere confidenza anche con questo medico.

Le buone abitudini nascono in famiglia!

A Selvino i bambini passeggiano con i lupi

Voglia di avventura? Ecco la nostra proposta! Una passeggiata al chiaro di luna in compagnia di un branco di (docili ed ammaestrati) lupi cecoslovacchi, sui sentieri che portano al Monte Purito, nei pressi di Selvino (BG)…  Che ne dite??

L’invito è naturalmente rivolto a tutti i residenti ed i villeggianti di Selvino ma anche a tutte le famiglie con bambini, ad appassionati e amici della natura, nonchè agli amici ed agli amanti dei… lupi! Una volta arrivati in cima al monte Purito ad attendere tutti i partecipanti ci sarà un bellissimo falò che illuminerà a giorno lo spazio riservato all’iniziativa e che ricreerà una atmosfera incantata che sicuramente catturerà l’immaginazione dei bambini che vi parteciperanno.

Se vi abbiamo convinto, l’appuntamento è per il giorno 23 luglio 2011, alle ore 21:00. Per le iscrizioni ed ulteriori informazioni:

Ufficio turistico altopiano Selvino e Aviatico
Via corso Milano 19
Tel. 035-763097

Sito della manifestazione: http://www.minimarcia.it/

Se invece siete più tradizionalisti, perchè non optare per la Passeggiata con i passeggini?? Appuntamento per il 16 ed il 17 luglio, sempre a Selvino. In occasione della manifestazione, verrà premiato il passeggino più originale. Inoltre, presso il Parco Vulcano, tanti giochi per tutta la famiglia: la Gattonata (gara per i bimbi che gattonano), la Ginkana (per i papà con relativi passeggini),  e tanto altro!

Ma non finisce qui! Per tutta l’estate, animazione per bambini e ragazzi, gratuita, senza bisogno di iscrizioni, alla portata di tutti!  Giochi, sport e tornei, eventi, laboratori quest’anno avranno una location fissa – la piazza del Comune per i più piccoli e l’area di fronte alle piscine per i più grandi – così, per partecipare sarà sufficiente raggiungerla e… unirsi al divertimento.
Per i bimbi tra i 6 e i 12 anni,  lo staff di animazione organizzerà giochi, laboratori creativi, mini-olimpiadi, fiabe animate, baby dance e tanto altro ancora. Tutte le settimane verrà stilato un programma per tenere informate le famiglie sulle varie attività proposte.  Tutti i giorni, dal Martedi alla Domenica, orari 10:45-12:00 ; 16:00-18:00

Per i bambini dai 13 anni in su, tutti i pomeriggi (tranne il lunedì) dal primo luglio al 31 agosto verranno organizzati tornei di calcetto, pallavolo, calcio-balilla presso l’area attrezzata di fronte alle piscine. In caso di maltempo…niente paura, verrà messa a disposizione la palestra per continuare le nostre attività.  E non é finita! Nel corso dell’estate, ci saranno serate in discoteca, serate in piscina e gli immancabili schiuma party!  Orario attività: 15:30 – 18:00

N.B. Tutte le attività promosse dall’animazione sono gratuite e non prevedono iscrizione. Non è un servizio di baby-club: durante lo svolgimento delle attività i bambini dovranno essere accompagnati e saranno sotto la responsabilità dei genitori/tutori.

Per maggiori informazioni, visitate il sito del Comune di Selvino.

Pannolini lavabili: 5 vantaggi e 1 (piccolo) svantaggio

Se avete figli piccoli sapete cosa significa avere a che fare quotidianamente con la liturgia dei pannolini: costosi, ingombranti da trasportare e da smaltire, infestano la spazzatura e gettano nel panico quando stanno per terminare. Qualche tempo fa, però, sono andata a trovare una mia cara amica… alle prese con il suo secondo figlio. Prendendolo in braccio, mi sono accorta che, a 7 mesi, era senza pannolino. Stupita per questo fatto, le ho ovviamente chiesto come mai il bimbo non lo avesse e cosi… ho fatto la mia conoscenza con il mondo dei pannolini lavabili.

Si tratta di pannolini, generalmente costituiti da tessuti naturali (come flanella o spugna di cotone o canapa o bambù…), che possono essere appunto lavati e riutilizzati. Ne esistono  tre tipologie:

1. Due pezzi (detti anche All in 2 oAI2). Sono pannolini composti da una parte interna assorbente alla quale va sovrapposta una mutandina impermeabile

2. Tutto in uno (All in one o anche AIO). In questi pannolini la parte interna assorbente e quella esterna impermeabile sono cucite insieme, formando un solo pezzo.

3. Pocket. Come il nome suggerisce, sono pannolini a tasca, formati da uno strato esterno in PUL a cui è cucita la parte interna in pile. Nella tasca si inserisce uno o più inserti assorbenti, a seconda delle necessità di assorbenza.

Ogni tipologia può essere a taglie (per es. XS, S, M, L XL), che variano a seconda del peso del bambino. Esistono anche pannolini lavabili a taglia unica (TU dalla nascita al vasino), che seguono la crescita del bimbo con un sistema di bottoncini che aumentano o diminuiscono la dimensione del pannolino.

Per le mamme che non si accontentano, c’è l’imbarazzo della scelta in fatto di accessori. Ad esempio, potete trovare sul mercato gli inserti, che permettono di aumentare l’assorbenza di ogni tipologia di pannolino, e possono essere utilizzati internamente (nei pocket) o posizionati sopra il pannolino (tutte le altre tipologie). Ci sono poi i veli raccogli feci: foglietti piuttosto spessi generalmente di cellulosa che possono essere usati con tutte e tre le tipologie e con ogni tipo di tessuto. Infine, la wetbag, una borsa in pul (impermeabile e traspirante) utile per raccogliere i pannolini bagnati quando si è fuori casa.

Ma…per quale motivo dovremmo fare questa fatica quando in commercio esistono comodissimi pannolini usa e getta?  Ci sono 4 indubbi vantaggi:

1) Più salutari: i benefici dell’uso di pannolini lavabili sulla salute del bambino sono molteplici e si posso sintetizzare in una migliore traspirazione delle zone genitali e nella mancata esposizione a sostanze chimiche potenzialmente tossiche. Alcuni effetti nocivi derivanti dall’esposizione ai pannolini usa e getta sono state dimostrate in uno studio condotto su topi di laboratorio (Anderson & Anderson (1999), Arch Environ Health 54:353-358), che hanno presentato sintomi riconducibili all’asma, e irritazioni di occhi, naso e gola – assenti se esposti a pannolini di tessuto. Inoltre, essendo il pannolino lavabile un indumento costituito da tessuti e materiali totalmente naturali, il suo utilizzo minimizza le irritazioni e gli arrossamenti della pelle.

2) Rappresentano un’alternativa ecologica: rinunciando all’indubbia comodità di un prodotto usa e getta, i pannolini lavabili ci permettono di inquinare molto meno. Non tutti sanno, infatti, che i pannolini monouso sono tra i rifiuti più inquinanti in assoluto, perché non sono biodegradabili a causa delle palline di cellulosa che ne costituiscono l’imbottitura. Se pensiamo che ogni bambino utilizza nel primo anno di vita circa 7 pannolini al giorno e, a partire dal secondo anno, circa 5, e se pensiamo che lo spannolinamento avviene intorno ai due anni e mezzo, con un rapido calcolo riusciamo a concludere che ogni bambino lascia dietro di sé circa 5.300 pannolini! Inquietante, vero? Se non è abbastanza per convicervi, pensate che i pannolini usa e getta costituiscono il 20% circa dei rifiuti presenti nelle nostre discariche. Impiegano 500 anni a decomporsi e ogni bambino ne produce circa una tonnellata, richiedendo una quantita’ di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi.

3) Risparmio assicurato: l’uso di pannolini lavabili giova anche alle tasche dei genitori, con un risparmio di circa il 70% rispetto all’acquisto di pannolini usa e getta. Secondo un recente studio, infatti, pare che per i pannolini usa e getta si spende in media tra i 2.000 e i 3.000 €, nei primi 2 anni e mezzo del bambino, mentre l’acquisto dei pannolini riutilizzabili comporta un investimento iniziale di circa 350 €, dal momento che i pannolini in tessuto possono essere regolati in base all’età e alla taglia del bambino, senza bisogno di ricomprarli dopo pochi mesi. Questa cifra viene abbondantemente ammortizzata nel corso del periodo di utilizzo dei panni. Inoltre se siete residenti nei comuni di Incisa Val d’Arno e Pontassieve sono disponibili anche alcuni incentivi comunali per l’acquisto grazie al programma “Cicogna verde”.

4) Con l’uso dei pannolini lavabili, l’abbandono del panno avviene presto, in genere intorno all’anno e mezzo. Ciò per un motivo molto semplice: il panno lavabile, pur essendo dotato di un grande potere assorbente (infatti non sussiste il pericolo di fuoriuscite!!), lascia un po’ di più sulla pelle la sensazione del bagnato, mentre i pannolini usa e getta, che sono costituiti da palline di cellulosa, la minimizzano. Nel primo caso quindi c’è un forte – e salutare! – stimolo ad abbandonare il pannolino, mentre i moderni panni monouso “viziano” il bambino togliendogli consapevolezza dei propri stimoli fisiologici.

5) Lavabilità e igienicità: una volta usati, i panni possono essere messi in una bacinella con acqua e bicarbonato, che rimuove eventuali macchie e assorbe gli odori. Dopo l’ammollo, è possibile infilarli in lavatrice ed essere sottoposti ad un normale lavaggio per il cotone, anche insieme al resto del bucato: usciranno perfetti e pronti ad un nuovo utilizzo!

C’è anche 1 (piccolo) svantaggio: sono generalmente più difficili da reperire rispetto a quelli monouso e richiedono un investimento iniziale di qualche centinaio di euro per procurarsene un assortimento completo.  Da oggi, comunque, possono essere acquistati in tutti i negozi Unicoop Firenze (pannolini lavabili a marchio Coop Viviverde, la linea ecologica dell’ipermercato). Se poi, come me, siete fan dell’acquisto online, ecco qualche sito dove poterli acquistare:
www.mammaecologica.com: pannolini lavabili di tutti i colori, accessori, offerte speciali e spedizione gratuita 24 ore su 24.
– www.auraderma.it: pannolini lavabili e tanti altri articoli per il neonato
www.ecobaby.it: tanti modelli e colori disponibili, consegna super-rapida entro 24 ore. Sconto del 3% se si utilizza Pay Pal
www.babynatura.it: anche qui tanti modelli e accessori. In corso una promozione speciale “Kit Pannolini Lavabili” a 180 euro incluso spese di spedizione

Per ulteriori informazioni sui pannoli lavabili, su eventuali incentivi comunali, sui nidi che li usano e sui negozi che li vendono, vi consiglio i siti: http://www.pannolinilavabili.info/ e http://www.nonsolociripa.it/

E voi, cosa usate per i vostri bambini?

5 proposte per un’indimenticabile vacanza Family in Trentino

1) Vacanze a fior d’acqua: se ami partire alla scoperta del territorio con i tuoi bambini, prova le Vacanze a fior d’acqua… 5 territori, 5 proposte vacanza per le famiglie negli angoli più autentici del Trentino… luoghi preziosi che offrono una vacanza con un unico filo conduttore: l’acqua.

2) Nel Fantabosco: dal 2 al 9 luglio 2011 in Val di Fiemme, si cammina nel “Fantabosco”, con i folletti, le fate e le streghe di “Melevisione” e i pupazzi di “È’ Domenica papà”. Durante la settimana ricca di attività e spettacoli dedicati alle famiglie, sono proposti laboratori creativi per scoprire le tecniche di creazione dei cartoni animati e un grande show serale con i personaggi televisivi più amati dai bambini.

3) Fattorie didattiche:Se ascolto dimentico, se vero ricordo, se faccio imparo”. Ecco la filosofia alla base della rete di fattorie didattiche del Trentino. Tante proposte, tanti eventi e tante attività per grandi e piccini.

4) Vacanze nei parchinatura e bambini, un connubio ideale. Tante sono le proposte per trascorrere una vacanza a contatto con gli elementi, la montagna, gli animali del bosco. Da non perdere i pacchetti vacanza di Parchi da Vivere e le offerte di Club Qualità Parco.

5) Divertirsi con i bambini:  le famiglie più avventurose potranno sperimentare nuove forme di movimento e mettere alla prova le proprie capacità fisiche in compagnia di guide esperte. Ecco alcune delle proposte per bambini, giovani e adulti nei parchi avventura del Trentino: Forest Park di Molveno, l’Agility Forest di San Martino di Castrozza, il Flying Park di Malé e gli Acropark.

Per scoprire tutte le strutture alberghiere formato family in Trentino, clicca qui.

Afghanistan, danno bomba a bimba e la fanno esplodere

Riporto qui una notizia pubblicata da Ansa che ho appena letto e che mi ha fatto rabbrividire. Penso sia giusto condividerla con tutti voi.

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Dopo l’uccisione di Bin Laden lo scorso 2 maggio, i talebani sembrano aver adottato una nuova, feroce strategia del terrore che prevede l’uso di bambini e di donne negli attentati suicidi per aggirare i blocchi della polizia e ingannare le forze di sicurezza. Lo dimostra il disumano episodio accaduto in Afghanistan: una bambina di 8 anni e’ rimasta uccisa nel sud da una bomba che i ribelli le avevano consegnato perche’ la portasse ad un posto di blocco della polizia. E sempre oggi i talebani pachistani hanno confermato di aver inviato dei coniugi nell’assalto suicida ad una caserma vicino al distretto tribale del Sud Waziristan. E’ il primo caso di ”jihad” di coppia.

Dopo aver fatto strage di poliziotti, moglie e marito si sono fatti saltare insieme azionando i giubbotti esplosivi che indossavano. La scorsa settimana, invece, gli agenti pachistani hanno bloccato una misteriosa bimba di nove anni, di cui non si trova la famiglia, con indosso una cintura di dinamite nel distretto di Lower Dir. Alla bimba di oggi e’ andata decisamente peggio. ”I terroristi – ha fatto sapere il ministero dell’Interno afghano – hanno fatto portare a una bambina innocente di otto anni una borsa con una bomba per fargliela mettere vicino alle nostre forze di sicurezza. Poi hanno fatto esplodere la bomba, uccidendo la piccola e senza fare altre vittime”. E’ accaduto nell’area di Waesbala nel distretto di Charchino nel sud del Paese.E’ chiaro che con questi atti di ferocia i gruppi estremisti stanno alzando il tiro nel teatro di guerra afghano-pachistano dopo la decapitazione di Al Qaida e le ipotesi di riconciliazione con alcune fazioni talebani in vista del ritiro delle truppe americane annunciato da Barack Obama.

”L’uso di donne combattenti da parte dei talebani è un trend nuovo ed inquietante”, aveva osservato di recente il portavoce della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), Josef Blotz, in una conferenza stampa a Kabul. Ovviamente si tratta di una prassi del tutto contraria ai precetti dell’Islam, che vieta la violenza su donne e bambini. E’ particolarmente indicativo il caso dei coniugi kamikaze, che ieri pomeriggio, insieme a una decina di militanti, hanno ucciso 12 poliziotti della stazione di polizia di Kolachi, nei pressi della citta’ di Dera Ismail Khan. Dopo aver rivendicato l’attacco, un portavoce del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) ha svelato la presenza della moglie di un militante che ha compiuto il ”martirio”.

”E’ la prova della determinazione di liberare la nostra gente dalla gogna degli Stati Uniti”, ha detto in una telefonata. E’ la prima volta in assoluto che due coniugi partecipano ad un attacco suicida contro un obiettivo militare. Pesantemente armati di bombe a mano e mitragliatori, i due sono entrati nella caserma e hanno occupato l’edificio prendendo in ostaggio gli agenti. E’ stata un’azione che denota una precisa tattica militare, frutto di un buon livello di addestramento. Sembra che proprio la donna, che indossava il tradizionale burqa, ha tratto in inganno le guardie all’ingresso.”

I sensi di colpa dei genitori

La scorsa settimana uno dei miei figli stava provando a ritagliare una striscia di carta da un foglio: voleva costruire un braccialetto. Era talmente impegnato a tagliare la striscia quanto più diritta possibile che mi è venuto spontaneo provare ad aiutalo. “Faccio da solo” mi ha detto guardandomi diritto negli occhi.

Il giorno dopo ho letto un articolo su Atlantic Magazine che si intitolava: “Perché essere ossessionati dalla felicità dei nostri bambini può trasformarli in adulti infelici”. L’articolo esemplificava tutto ciò che rende la genitorialità un compito cosi difficile e spiegava perché molte mamme e molti papà spesso si sentono in colpa e vivono con mille dubbi. Sono d’accordo con la maggior parte delle cose scritte in quell’articolo: come genitori, abbiamo il dovere di sostenere i nostri figli e di motivarli, disciplinarli, ma anche di fare un passo indietro e lasciare che ce la facciano da soli, o che falliscano da soli. L’articolo faceva il tifo per una genitorialità autorevole, vale a dire rigorosa, amorevole e rispettosa del bambino in quanto individuo a se. Molti studi hanno dimostrato che bambini con genitori autorevoli tendono ad essere più felici, più estroversi, con meno problemi comportamentali e con un miglior rendimento scolastico e relazionale.

Ovviamente, partendo da questi presupposti e ripensando all’episodio della striscia di carta di mio figlio, mi sono sentita tristemente, inesorabilmente in colpa.

Può un genitore fare  troppo? Insomma, mi chiedo: è proprio vero che intervenire eccessivamente può rendere i nostri bambini insicuri? Convincerli che non riescono a farcela da soli? Credo di si. Per spiegare meglio il concetto, vi riporto un paragrafo dell’articolo in questione, che diceva: “…in breve, questi genitori sono sempre stati ” in sintonia “, come diciamo noi terapeuti; cioè hanno sempre guidato e sostenuto i loro figli attraverso tutte le prove e i problemi dell’infanzia. Essendo genitore anche io, mi sono sempre chiesto segretamente come queste mamme e questi papà fossero riusciti a fare tutto questo. Fino a quando, un giorno ho cominciato a chiedermi “e se invece avessero fatto troppo?”

Oh mio Dio! E se fossi anche io uno di questi genitori? Non è stato il messaggio che ha voluto mandarmi mio figlio, quando mi ha detto “faccio da solo”??!  Ed ecco che la mia ansia ha cominciato a raggiungere livelli allarmanti… L’articolo descriveva in maniera perfetta quei genitori che immediatamente vanno in soccorso dei loro bambini quando cadono, che li accompagnano per mano ovunque, che li aiutano nei compiti a casa, che li imboccano se non vogliono mangiare, che… Oh no! Il mio senso di colpa sta crescendo a dismisura… Io ce la metto tutta per essere una brava mamma e adesso un articolo mi dice che sto sbagliando tutto! Si, i bambini sono felici ora. Ma è solo uno stato temporaneo. Presto, cominceranno ad avere problemi perché li sto aiutando troppo! Però, riflettendoci bene, non sono proprio come quei genitori. Non gli do da bere se non mi chiedono per favore. E non raccolgo i giocattoli per loro, se non mettono tutto a posto. E non urlo orripilata se, mentre mangiano, si sporcano faccia, orecchie e capelli di sugo…

Insomma, a metà articolo cominciavo a sentirmi meglio… Fino a quando non sono arrivata alla fine. Ed eccolo di nuovo. Il senso di colpa. Ho sempre cercato di far felici i miei bimbi, di passare tanto tempo con loro e di essere un sostegno Insomma, ho sempre fatto tutto il possibile per loro. Tutto il tempo. E ora mi chiedo: ho fallito??

Dannata se lo fai, dannata se non lo fai.  Ah, l’essere genitori! Sbagli se sei troppo di supporto. E sbagli se non lo sei abbastanza. Alla fine, però, dopo aver fatto a pugni con l’articolo, mi sono accorta di aver imparato due cose importantissime:

1)      Prima di tutto, in un certo qual modo, il senso di colpa ed il dubbio fanno parte dell’essere bravi genitori. Se pensi continuamente a ciò che stai facendo, mettendolo in discussione, vuol dire che ci tieni a tal punto da provare a migliorarti sempre. Sicuramente è un approccio alquanto frustrante: chi potrà mai essere perfetto nei 20 anni e più in cui saremo chiamati ad educare i nostri figli? Però, è anche un approccio che aiuta noi genitori ed i nostri figli a crescere insieme. D’altra parte, bambini si nasce. Genitori si diventa….

2)      La seconda cosa che ho imparato è che quei famosi genitori “che fanno troppo” non sbagliano perché sono eccessivamente coinvolti, troppo affettuosi o iper-protettivi. Sbagliano perché il loro modo di essere genitori è condizionato dalle proprie esigenze piuttosto che dalle esigenze dei figli. Ciò di cui i bambini hanno bisogno è di imparare. E magari di sbagliare. Questo significa crescere. E significa anche che qualche volta, anzi spesso, la crescita può essere per loro dolorosa. Perchè li costringe a fare cose con cui non si sentono a proprio agio o che fanno fatica a fare. Di conseguenza, potrebbero talvolta soffrire o sentirsi frustrati perché i risultati che ottengono non sono proprio quelli che si aspettavano, o ancora essere arrabbiati con noi genitori perché li spingiamo verso l’autonomia … Ma questo significa crescere.

E se stiamo male nel vederli cosi, o – peggio – se ci sentiamo imbarazzati da risultati meno che perfetti in un compito o in un disegno…. Bè, ricordiamoci che l’obiettivo di un genitore non è far sentire bene il GENITORE . Il compito di un genitore è incoraggiare lo sviluppo del BAMBINO.

Social Children

Un interessantissimo articolo scritto da Giorgio Fontana, social media manager di Torino. Eccolo:

MyPage.it è la piattaforma per bambini che offre aggregazioni sociali e uso di risorse on line. Sull’argomento del controllo degli adolescenti in rete si possono leggere molti pareri. Sicuramente la presenza promiscua di adulti e minori in un luogo buio è materia critica e non poche volte è argomento negativo utilizzato dai detrattori dell’online per definire la rete un luogo dove l’innocenza è vittima sacrificale.

Non c’è dubbio che la rete è il luogo dove gli adolescenti coltivano esperienze e spinte opposte. Da un lato la consapevolezza di maneggiare uno strumento che è nativo della propria generazione e che lo sarà ancora di più per i loro fratelli minori. Questo significa che sono loro stessi a manipolare il mezzo creando funzionalità sui quali neppure i loro creatori avevano avuto coscienza. Ciò porta a creare segni e linguaggi che gli ‘altri’ non comprendono e guardano con consequente sospetto. Il concetto di tribe è la volgarizzazione di una dinamica necessaria e naturale nell’adolescenza e il paradosso è che, nell’epoca dei social network invasivi, i gruppi impenetrabili dall’esterno si stanno moltiplicando e il futuro del social networking sarà la granularità di gruppi sociali sempre più spinta. In questo senso Facebook potrebbe non poter funzionare più come modello troppo ‘invasivo e solare’ .

Dall’altro la rete è la foresta dove il mondo degli adulti ha innalzato i suoi totem e interrrato i suoi golem. Una foresta penetrabile pagando il ticket della normalizzazione e dello snaturamento, in poche parole il nuovo luogo tribale dove avviene l’iniziazzione e la perdita dell’innocenza. Entrambi ‘Valori’ adulti che hanno lo scopo di rendere la vita vivibile rendendo palese il principio di realtà. Quando ho sentito, anni fa, un ministro affermare che i problemi della didattica si risolvono con la connettività veloce e non con la formazione degli insegnanti e la loro valorizzazione ho avuto un moto di repulsione verso il contesto dove da 2o anni svolgo la mia attività professionale. In quel momento ho sentito che c’era qualcosa di perverso, e aveva il nome di feticismo tecnologico. Il feticismo attira le normali pulsioni giovanili; la rete è un luogo dove la mancanza di esperienza diretta esalta la potenza dell’impossibile e crea quindi dei nuovi Miti; qui lo affermo e qui lo nego, ovviamente.

Articolo originale: http://www.socialmediaitalia.com/?p=463

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Basta negoziare con le piccole pesti!

Stili genitoriali, strategie educative, tattiche di insegnamento … quante se ne sentono e leggono su giornali, TV, libri e sitidel tutto onesta, cado sempre nella trappola. Leggo e ascolto con la diligenza di una bambina al suo primo giorno di scuola. Mi applico, prendo appunti e poi provo a mettere in pratica… e puntualmente ne esco vinta e stressata. Perchè ho sempre l’impressione che i miei bambini siano in continua evoluzione e che i loro comportamenti non siano mai uguali a quelli descritti nei libri. E ogni volta che una tecnica osannata dagli esperti non funziona con i miei figli, io mi sento sempre un fallimento come mamma.

In particolare, c’è un concetto con cui ho fatto spesso a pugni: quello delle scelte. Dare delle opzioni ai bambini in modo da imporre loro una scelta dovrebbe, in teoria, rinforzare la loro autonomia. Forse, coloro che credono in questo concetto non combattono 24 ore su 24 con i propri figli su cosa mangiare, a cosa giocare e cosa indossare. Forse loro, molto semplicemente  e con tutta la calma di questo mondo, chiedono:  ” caro il mio bambino, vuoi giocare con le costruzioni oppure preferisci disegnare?” E il bambino, di fronte alla scelta imposta, prende con stoico eroismo la sua decisione e si sente il re del mondo. Funziona cosi, giusto?

NON PER ME E I MIEI BAMBINI!  In uno dei miei momenti  “OhDioCosaMaiPossoFareConQuesteDuePesti??“, mi è venuta in mente la tattica delle scelte. E ho chiesto ai due tiranni: “cosa volete per cena? potete scegliere tra pasta con il sugo oppure pasta con la verdura”. Ed uno dei due mi ha guardato seraficamente e mi ha detto: “voglio i biscotti con il latte”.

Di fronte a due alternative, i miei figli regolarmente ne scelgono una terza. Ignorano del tutto la mia generosità, la libertà che gli sto offrendo e si presentano con la loro personale, quasi sempre inaccetabile, terza alternativa. Ora, non ho dubbio che la tattica delle scelte funziona per alcuni bambini. Forse funziona per la maggior parte dei bambini! Ma non per i miei. E’ inutile, non c’è scampo. Penso che il processo mentale dei miei figli sia qualcosa del tipo: “bè, se posso scegliere tra pasta con il sugo o pasta con la verdura, perchè non scegliere la mia colazione preferita? La mamma vuole che io sia felice, e latte con i biscotti è ciò che mi rende felice”.

Quindi, dopo un’attenta autoanalisi, io e mio marito siamo giunti alla conclusione: basta negoziare con le piccole pesti! Per colazione, pranzo o cena c’è quello che c’è. E, che ci crediate o no, funziona!  Dopo i primi tentativi di boicottarci, hanno capito che se non mangiano quello che gli diamo, non avranno nient’altro dopo (nemmeno il latte della buonanotte! e credetemi, questo per loro è un vero dramma!!).  Certo, combattiamo ancora su certe cose. Leonardo per esempio non vuole mai indossare quello che io gli preparo la mattina, scelta o non scelta. E qualche volta… bè, in certe occasioni permettiamo ancora che a decidere siano loro. Ma solo se pensiamo che, qualcunque sia la loro scelta, questa non influisca sulla routine giornaliera che abbiamo impostato.  

Durante il fine settimana, ad esempio, parliamo spesso di cosa fare insieme. Una passeggiata? La bicicletta? la spesa all’ipermercato con le giostre? Ed è divertente vederli contenti, quando facciamo quello che scelgono loro. Per le cose importanti invece (importanti per una loro sana crescita, intendo), la routine viene organizzata da mamma e papà. E non è negoziabile… Ovviamente, non c’è nessuna garanzia che funzioni per tutte voi! Ma sono abbastanza fiduciosa… Fatemi sapere! Alla prossima!

Una culla di design per i nostri bimbi!

Linee essenziali, moderne ed eco-friendly per questa incredibile culla, chiamata YiAhn bassinet.

Un santuario alla funzionalità, che si modella e si adatta man mano che il nostro bambino cresce. Nata da un’idea del designer Chul Min Kang, ispirato dalla nascita del suo primo figlio, questo oggetto trasformabile da culla può diventare una cesta per giocattoli, una libreria e, addirittura, una scrivania con sedia… Incredibile vero??

Costruita interamente con materiale riciclabile e atossico (legno di bambu, metallo cromato e lenzula di cotone100%), la culla YiAhn si trasforma con un semlice sistema di corde.  Chul Min Kang l’ha definita “a design love story” and  noi di The Family Company ne siamo incantati. Farei un terzo figlio solo per avere una scusa per comprarla!

Tramite inHabitat.com

I Colori della Magia al Parco degli Alberi Parlanti

Immaginatevi la scena e le facce dei vostri bimbi:  in un grande parco illuminato solo dalla luna e da lanterne sistemate tra gli alberi secolari, la terribile Maga Cornacchia ha fatto un incantesimo, facendo sparire tutti i colori dalla terra. Ma ecco la magia…  uno dopo l’altro, i colori riappariranno attraverso un avventuroso percorso a cui parteciperanno attori e spettatori.  Il percorso si snoda tra gli affascinanti scenari del Parco degli Alberi Parlanti e tutti i bimbi saranno chiamati a superare delle prove per far sì che i colori delle cose ritornino. Osserveranno strani maghi capaci di stregonerie imprevedibili, si cimenteranno in giochi di abilità e molto altro…

Nella prima tappa, grazie alla magia del Mago Siriano, recupereranno il GIALLO, dipingendo in modo spettacolare il teatrino ottocentesco che sorge vicino all’entrata del Parco. Con l’aiuto di Mago Merlino coloreranno di ROSSO un magico castello, per giungere poi al laghetto cui Mago Sommerso restituirà il colore BLU. Grazie alla Maga Bianca i bimbi -protagonisti ritroveranno il FUCSIA, e poi metteranno alla prova la loro sensibilità botanica: solo aiutando la Maga Pollice Verde potranno infatti recuperare il VERDE, il colore delle piante… Infine, Mago Gong permetterà di salvare anche l’ARANCIONE.

E ogni sera, attorno a un banchetto fatato, si festeggerà in modo conviviale il successo di quest’avventura…

Di cosa stiamo parlando?  Di un imperdibile spettacolo notturno, I colori della Magia, ambientato nella splendida location del Parco degli Alberi Parlanti di Treviso, in programma dal 1° al 24 luglio, che affascinerà  grandi ma soprattutto piccini, grazie a questa bellissima storia narrata e vissuta dal vivo e a spettacolari scenografie che lasceranno le vostre piccole pesti a bocca aperta… Non perdetevelo!

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Informazioni utili: lo spettacolo si replica tutte le sere tranne il lunedì, alle ore 21. In caso di maltempo la serata.  Biglietto intero 7 € – le famiglie usufruiranno di uno sconto di 2 € su ciascun biglietto a partire dal quarto ingresso acquistato – i bambini sotto i 3 anni entrano gratis. È richiesta la prenotazione. Per maggiori dettagli e prenotazioni: tel.0422.694046/421142 – info.parco@alcuni.it –  www.parcodeglialberiparlanti.it.

N.B.: I protagonisti di questo evento sono Gli Alcuni, autori dei più applauditi spettacoli teatrali per ragazzi delle ultime stagioni, nonché ideatori di numerose serie in animazione in onda sui canali Rai: “Cuccioli”, “Leonardo” e le nuovissime serie “Slash://” e “Eppur si muove – Galileo”, in onda proprio in questi giorni su Rai 2 (www.alcuni.it). La regia dello spettacolo è affidata a SERGIO MANFIO, autore di tutti i successi per bambini e ragazzi messi in scena da Gruppo Alcuni, oltre che autore delle fortunate serie cartoon del gruppo.

Fonte: Ufficio Stampa Parco degli Alberi Parlanti

Per un itinerario completo di Treviso, a misura di bambino, leggi anche il nostro post “Weekend a Treviso: un itinerario magico per i nostri bimbi!