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Da caos ad amore. Questione di attimi.

Il sole entra timido attraverso le tende scure del lodge. Sono le 7 di mattina. Certo, non è prestissimo. Ma nemmeno tardi. Ancora un po’ vagabonda nel limbo dei miei sogni, mi viene in mente che qui, in Scozia, si trova sempre il bollitore dell’acqua sul comodino, una tazza, qualche bustina di caffè solubile e del latte a lunga conservazione. Mi stiracchio e pregusto il primo caffè della giornata. Non odiatemi. Io adoro il caffè all’inglese. Nel tempo che ci impiego a berlo, riesco a conciliarmi con il mondo.

Fields Pertshire Scozia 2

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L’anno che verrà

Quest’anno è finito più o meno come me l’aspettavo. Febbricitante, senza voce e con un virus gastrointestinale che ha messo KO parenti vicini e lontani. Insomma, il 2012 mi ha salutato senza rimpianti. E’ stato un anno duro, che mi lascia un gran vuoto nel cuore per la scomparsa di una delle persone più importanti della mia vita; ma anche la certezza che, da lassù, mio padre mi guiderà con la stessa mano ferma con cui mi ha guidata in vita. E in nome di una sola, grande parola: lealtà.

Il primo post del 2013, dunque, è dedicato a lui. E a tutti voi, che mi siete stati vicini in questi momenti dolorosi. Ma anche che avete viaggiato con me attraverso strade poco battute e mete straordinarie. Che avete gioito insieme a me per le soddisfazioni arrivate grazie al blog e alla rete. Che mi leggete, mi commentate e mi date fiducia ogni giorno. Che credete nei progetti che stanno nascendo e che profumano, finalmente, di sincerità e speranza.

E’ a voi, quindi, che affido i ricordi dell’anno che è appena finito. E le speranze per quello che sta cominciando. E lo faccio con un video e con una citazione.

Il video racconta alcuni dei viaggi fatti insieme alla mia bellissima family nel 2012 (e, a proposito, ringrazio Tiziana Bergantin per avermi dato questa splendida idea!). Trovate il video a questo link.

La citazione, invece, di don Tonino Bello, è stata postata ieri su Facebook da Davide Di Pierro, un carissimo amico di questo blog e per me fonte continua di ispirazione. Colgo l’occasione – dunque – per ringraziarlo e per ringraziare le altre meravigliose persone che mi hanno aiutato in questi ultimi mesi: Roberto Santoro, Kiala Camper, Andrea Bicini e Gianluca Bertini; con i loro post hanno reso questo blog – ancora più… nostro.

‎... A un certo punto si voltò. Non indietro. Ma in avanti. Ebbe paura. C’era molto poco da vedere. Ma tra la strada già fatta e quella da scoprire, preferì la seconda. Tirò un sospiro, raccolse tutto il fiato possibile, si fece gioco della paura e oltre lo sguardo voltò tutto se stesso. E passo dopo passo vide che solo camminando ‘s’apre cammino’. Buona strada a ciascuno.

don Tonino Bello

Pensieri di fine anno: seminando ovunque i sogni più belli

Pensieri di fine anno, auguri ed una lettera dedicata ai miei figli, Leonardo ed Alessio. I miei veri compagni di viaggio.

Caro Leonardo ed Alessio,

Non riesco a credere che un altro anno sta per finire. E’ stato un anno difficile, polveroso, pieno di dolore, di tormenti, di perdite importanti. Ma anche ricco di cambiamenti, di chilometri macinati, di persone incontrate, di bei progetti, di sogni, di speranze. Un percorso di vita che ha accolto – ad ogni curva e ad ogni salita – la profondità del nostro essere famiglia.

Oggi tiro un po’ le somme e mi accorgo di essere fortunata ad avervi come miei compagni di viaggio. Perché siete compagni di viaggio ideali. Lo siete sempre stati, sin da piccolissimi, si da quando io e il vostro papà vi scarrozzavamo in giro avvolti in un vecchio marsupio blu. Voi siete il mio rifugio antico, atavico, caldo, confortevole. Voi siete il mio viaggio.

Scozia Continua a leggere…

Quando la vita ti mette in stand by

Qualche giorno fa, avevo annunciato – piena di entusiasmo e trepidazione – che io e la mia famiglia vagabonda avremmo partecipato a #notteinmalga12.

Purtroppo, a volte, la vita riserva delle brutte sorprese. Momenti che speri non arrivino mai. E, quando arrivano, tutto improvvisamente cambia.

Non voglio tediarvi con i dettagli. Ma mi sembrava giusto avvisare chi ci segue con tanto affetto che non potremo raccontarvi di questa nuova avventura, non potremo condividere con voi immagini, emozioni e sensazioni che queste montagne sicuramente ci avrebbero regalato.

E mi sembrava giusto ringraziare pubblicamente Visit Trentino e Visit Chiese per aver invitato me e la mia famiglia a quella che, certamente, si rivelerà una splendida esperienza. Saluto infine i compagni di viaggio, che non potrò incontrare. Spero ci sarà presto un’altra occasione.

Sarò probabilmente poco presente in rete per i prossimi giorni. Ma vi penso.  A presto.

Valentina

Faccio outing a #mammacheblog

Sempre in calcio d’angolo, io. Erano giorni, anzi settimane, che avrei voluto scrivere qualcosa di intelligente sull’evento Mamma Che Blog, il Social Family Day organizzato da Fattore Mamma in collaborazione con Mommit e ReteLabche si terrà al Quanta Village di Milano, domani 9 giugno. E, invece, niente. Schermo bianco, calma piatta, tastiera inchiodata. Eppure sui Social ormai non si parla d’altro. Ma, tu come ti vesti? Tu quando arrivi? Come sono venuti i bigliettini da visita? Ma che me lo dai un passaggio?

Bé, io arriverò probabilmente in jeans e scarpe da tennis. Senza biglietti da visita. Senza show case. Senza un’invidiabile identità social. Ma arriverò. Per mantenere una promessa che avevo fatto a me stessa subito dopo il MomCamp dell’anno scorso: alla prossima occasione, dovrò essere più social(e). Aprirmi alle persone, presentarmi a tutte, scambiare sorrisi ed opinioni, chiedere, sondare, ridere, scherzare. Continua a leggere…

Martedì di silenzio

Oggi avrei dovuto raccontarvi del weekend appena trascorso a Cesenatico.

Pubblico invece questo post silenzioso. Perchè, in momenti come questi, l’unica cosa da fare è restare in silenzio.

Alle ore 9:01 di questa mattina, abbiamo nuovamente avvertito una fortissima scossa di terremoto.  Io ero al lavoro, i bimbi a scuola.

E la testa scoppia.  Per tutto ciò che sarebbe potuto succedere  e che, per fortuna, non è successo.

Il mio pensiero va, ora, a chi – qualche chilometro più in là – ha perso ancora e subìto altre ferite.

Un abbraccio forte.

Valentina

Babbo Natale: un eroe o una bugia?

Faccio parte di quella schiera di persone che incoraggia fermamente i propri bimbi a credere in Babbo Natale. Semplicemente, penso che il Natale non sia Natale senza l’eccitazione, l’anticipazione e gli occhi spalancati dei nostri bambini in attesa di scoprire se quest’anno riescono a sentire il rumore delle renne ed il suono dei campanellini magici… So però che non tutti i genitori la pensano allo stesso modo. Per alcuni, incoraggiare il mito di Babbo Natale è un esercizio alla bugia intenzionale, magari utilizzata in maniera più o meno strumentale dai genitori e certamente incoraggiata dall’industria consumistica. Io invece penso che sta proprio a noi genitori segnare il confine tra la bugia strumentale e quella girandola dorata di emozioni e sensazioni buone.

Come? Provando a trasmettere ai nostri figli un messaggio molto forte: Babbo Natale è reale perché definisce il concetto di generosità. Cosa c’è di più reale della magia di un vecchietto vestito di rosso che, da sempre, incoraggia un moto perpetuo di generosità anonima?

E quando i miei bambini saranno grandi abbastanza da capire che Babbo Natale non è vero nel senso letterale del termine, spiegherò loro che sono pronti a prendere il suo posto e far felici bambini meno fortunati. Ecco. Questo è il segreto. Questa è la vera magia: Babbo Natale non muore mai perché ognuno di noi, ad un certo punto della vita, indossa un po’ del suo mantello rosso e si fa carico di un po’ della sua generosità.

E voi cosa ne pensate? Credere che convincere i vostri bimbi dell’esistenza di Babbo Natale equivalga a mentire? O pensate, come me, che sia un gesto di generosità?

Vi lascio con un bellissimo post da leggere tutto d’un fiato: “Is There a Santa Claus?” era il titolo di un editoriale nell’edizione del 21 settembre 1897 del New York Sun. Quell’editoriale, che comprendeva la risposta “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”), è diventato un elemento indelebile del clima natalizio negli Stati Uniti.  Leggerlo per me è stato spunto di grandi riflessioni…

Sarei ora curiosa di sapere da che parte state voi. Avete detto la verità ai vostri bimbi oppure perseguite il suo mito?

Ah, dimenticavo…Buon Natale!

Il nostro Calendario dell’Avvento

Questa idea del diario di bordo, del conto alla rovescia fino a Natale è stata segretamente ispirata dal Calendario dell’Avvento, countdown al Natale per definizione. Adoro il Calendario dell’Avvento. Mi è sempre piaciuto, sin da piccola. Ricordo ancora l’emozione di aprire ogni giorno una nuova finestrella, mentre veniva svelata alla mia curiosità di bambina la dolcezza di un cioccolatino, la storia di un disegno o l’intimità di una piccola frase. Voglio regalare le stesse emozioni ai miei bimbi. Quindi, ho proposto loro di costruirne uno tutti insieme.

Vi avevo promesso idee grandiose e fantastici spunti, cercati per voi sul Web. Devo dire che ne ho trovati davvero tanti e tutti bellissimi. La voglia di fare e di creare però deve fare i conti con la manualità della nostra famiglia, che è alquanto limitata (giusto per non buttarci troppo giù… ;-))!

La mia scelta è ricaduta, quindi, su una proposta molto semplice (almeno all’apparenza). Si tratta del Calendario delll’Avvento proposto da Il cucchiaino di Alice, un incanto di neve e ghiaccio, a misura di bambino.

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Crescono

Crescono. La vita è un po’ più facile da organizzare, sembra scorrere un po’ più lenta. E’ solo una sensazione? Mi piace vederli giocare insieme. Si abbracciano, si sfidano, si rincorrono. E poi litigano, si azzuffano e fanno continuamente la lotta. Ma sono anche amici, complici, fratelli nel senso più ampio della parola. A Leonardo vengono gli occhi lucidi quando il fratellino viene punito. E Alessio diventa feroce, se il suo Leo viene sgridato.

Di parole e di urla, mentre si nascondono negli angoli della stanza, è piena la nostra casa. Ed io cerco di ascoltarle tutte. C’è tanta confusione, due scriccioli che insieme rendono più di un coro. Eppure, anche se la testa mi scoppia, mi accorgo che quel coro è lo strumento più potente che mi sia stato donato per raggiungere la verità. Difficile, complicata, a volte nebulosa. Eppure è la verità della vita. La mia casa, la mia famiglia è lo spazio che mi rende reale, il mio punto fermo, un diario in continuo movimento.

E’ la mia vita che finalmente sboccia, che prende forma, che si allarga. La vita di una famiglia.

Memento audere semper

Sono donna, mamma, moglie, lavoratrice. Nella vita, ho incontrato donne alleate, donne nemiche, donne amiche, donne fortissime, donne arrese e rassegnate. Non credo sia una questione di sesso. Quanto piuttosto di background, di storie vissute, di esperienze diverse, di percorsi, di scelte prese o non prese, di treni mancati o afferrati al volo.

Ho conosciuto e conosco moltissime donne incastrate in una vita che non vogliono. Il loro credo quotidiano è: “il lavoro non mi piace, la famiglia mi opprime, non ho tempo per fare niente. Devo cambiare”. Eppure, ogni giorno, si svegliano alla stessa ora, bevono il solito caffè, fanno sempre lo stessa strada per accompagnare i figli a scuola e per andare al lavoro, fanno la spesa al solito supermercato dietro l’angolo, preparano la solita cena con il solito sguardo perso, guardano in tv le stesse trasmissioni tutte le sere, quelle stesse trasmissioni che poi inesorabilmente criticano il giorno dopo, e a letto si ritrovano a fissare lo stesso soffitto o la schiena del compagno, con il solito pensiero di sempre: sono stanca di questa vita, non cambia mai niente.

Per queste donne, la vita deve sembrare una prigione. Forse ogni tanto si chiedono come sarebbe evadere, respirare profumo di libertà… il problema è che, ad un certo punto, ci si dimentica di cosa significhi veramente “libertà”. Libertà è saper preferire il nuovo alla sicurezza del noto, saper camminare tra i vicoli della vita ma provare ad alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle,  vedere ciò che è giusto e avere il coraggio di farlo. Libertà è saper essere sempre il meglio di ciò che si è. Eppure, ad un certo punto, diventa molto più semplice rimandare tutto al giorno dopo. E a quello dopo ancora. E ancora, e ancora… per finire sempre, inevitabilmente, al punto di partenza. O meglio, di non partenza.

Il mio sogno e il mio augurio, il mio contributo a questa bellissima iniziativa è di gridare forte a me stessa e a tutte le donne: “Coraggio, osate! Ricordatevi di osare sempre!”.  Sono convinta che sia buona, ottima prassi provare ad aprire la porta di quella prigione e scoprire che, incredibilmente, la porta è sempre stata aperta.

Perché “il segreto per andare avanti, è iniziare” (Sally Berger).

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Con questo post, un po’ in ritardo, partecipo anche io a #donnexdonne, una bellissima iniziativa alla ricerca di buone prassi al femminile.

Su Twitter #donnexdonne