In Thailandia con figli piccoli? Più facile da fare che da dire!

Guest Post di Andrea Bicini, un viaggiatore vero. Andrea vive in Thailandia e ci racconta della piccola Lara e della sua bella famiglia in giro per Bangkok!

Lara è la vera protagonista di questo post. Non io, che figli non ne ho; non i suoi genitori, che hanno come unico merito quello di non aver messo sotto una campana di vetro la loro meravigliosa bambina. Lara, 5 anni e all’attivo ben 4 timbri intercontinentali sul passaporto!

Questa è la mia versione dei fatti… un modo per presentarvi Lara e i suoi genitori a cui ovviamente lascerò il compito di raccontarvi come se la sono cavata più che bene in un paese che per i motivi più disparati fa fare retromarcia a chi pianifica un viaggio con prole al seguito. Io partirei da 2 considerazioni: in primis in Thailandia di bambini ce ne sono tanti e se ce la fanno loro perché non ce la dovrebbero fare i nostri figli; in secondo luogo mi chiedo perché sono solo gli italiani a rinunciare a questo tipo di viaggio se ci sono i bambini.

credits: Gianluca Bertini

credits: Gianluca Bertini

La globalizzazione e la tecnologia sono stati interpreti dietro le quinte di questa vicenda: diversi mesi fa, per colpa (e merito) di una vecchia intervista in cui pubblicarono il mio numero di telefono tailandese, ricevetti un messaggio via whatsapp da “qualcuno” che stava organizzando il suo viaggio in Thailandia, cosa che di per sé non aveva nulla di diverso da quanto non mi capiti regolarmente.

Gianluca non è un viaggiatore novello e sa bene come muoversi in tutta indipendenza per organizzare le vacanze per sé e la sua famiglia. Voli e hotel non sono un problema. Di mondo ne ha visto in compagnia di Francesca e Lara e di certo non è la Thailandia una meta di cui non si reperiscano notizie complete. Quello che però sulle guide non si trova è qualcuno con cui condividere l’emozione della preparazione, la voglia di sapere e confrontarsi e a cui chiedere consigli, magari banali ma che per chi viaggia con i bambini possono rivelarsi preziosi.

credits: Gianluca Bertini

credits: Gianluca Bertini

Un autista fidato e affidabile, con un’auto capiente in grado di trasportare 2 persone, la nostra Lara, valige e, ovviamente, passeggino! Ditemi voi, avete una guida da consigliare in cui si possano trovare questo tipo di informazioni? Ne è nato un fitto scambio di messaggini e mail che ci hanno portato alla fine a trascorrere un paio di bellissime serate insieme qui a Bangkok!

Ma veniamo al passeggino: fidato compagno di viaggi, affidabile ancòra di salvezza per mamma e papà ogni volta che Lara non ne voleva più sapere di camminare, comodo giaciglio dove riposare indisturbata quando, troppo stanca per assecondare gli instancabili genitori, le palpebre diventavano pesantissime. Perché diciamocelo chiaramente, i bambini hanno ritmi e necessità diverse dalle nostre.

E così, io e Lara, ci siamo ritrovati a passeggiare per Khaosan Road chiacchierando di come per una bimba di 5 anni sia difficile capire quello che le dicevano i simpatici signori in hotel in quella strana lingua e di come avrebbe tanto voluto mangiare una pizza vera e non quella che dietro mio consiglio il papà le aveva comprato a 7 Eleven. Problemi seri a 5 anni! Qui il cibo è tutto piccantissimo e glispaghetti li fanno in modo strano, per strada non ci sono i marciapiedi sicuri su cui camminare e i pesci rossi della fontana sono grandi come squali. Dicevo che non ho figli e, forse per questo, con i bambini stabilisco un rapporto paritario (un po’ li tratto da adulti, un po’ torno bambino) che a loro sembra piacere molto. Una chiacchiera tira l’altra e così il tempo passa.

Ovviamente il papà è sicuro che spingere il passeggino vuoto prima o poi nel corso della serata avrà il suo perché. Con grande sorpresa però Lara non si stanca di camminare accanto a questo tipo stravagante (che altri non è se non il sottoscritto) e così nessuno si preoccupa di riprendere il passeggino dal portabagagli del taxi. Eppure su tutte le guide lo dicono di segnare il numero di targa del taxi che si prende, anche per recuperare eventuali oggetti dimenticati. Nei miei occhi il panico!

5 minuti di pianto disperato e poi la soluzione di mamma Francesca: “Oramai Lara è grande e quel passeggino era destino che venisse dato in regalo ad un bambino più piccolo e di sicuro più bisognoso”. Un’asciugata agli occhietti lucidi e il sorriso si riaffaccia sul volto di Lara. Domani si va a a vedere il Fiume Kwain e poi a Phuket!

Un nuovo messaggino whatsapp solo per dire che la vacanza è purtroppo terminata, che tutto è andato più che bene (autista e auto compresi) e che Lara il passeggino non l’ha più cercato, facendosi chilometri di passeggiata!

Tag:, ,

Categorie: Thailandia

Iscriviti

Iscriviti al nostro feed RSS e ai nostri profili sociali per ricevere aggiornamenti.

32 commenti su “In Thailandia con figli piccoli? Più facile da fare che da dire!”

  1. Olga
    17 dicembre 2012 a 10:36 am #

    E’ da tanto tempo che penso di andare in Thailandia con i miei 2 figli (9 e 5 anni). Ma non mi sono ancora decisa… Mi ha sempre spaventato l’idea della folla (o cosi me la immagino io la Thailandia), del cibo difficile da mangiare per dei bambini e della comunicazione. Avete consigli da dare su un possibile itinerario?

    • 17 dicembre 2012 a 10:45 am #

      Olga, io sono davvero convinta che il risultato di un viaggio dipenda esclusivamente da noi. Se noi in primis abbiamo timore di confrontarci con il nuovo, faremo fatica a vivere una destinazione con “amore” e i nostri figli, che in noi trovano un esempio da seguire, avranno molte più difficoltà di quante ce ne sono in realtà. Viaggiare significa uscire dalla propria “comfort zone”: la lingua, il cibo diverso, le abitudini culturali… devono rappresentare un arricchimento, non un ostacolo.
      Andando più sul pratico… Per il mangiare, se vivi il tutto senza ansia, ti sorprenderai di quanto cibo nuovo saranno disposti a mangiare i tuoi figli e comunque troverai quasi sempre delle pietanze che quanto meno si avvicinano al cibo italiano (il mio consiglio però è di provare piatti locali, fa parte dell’esperienza di viaggio e sono sicura che troverete cose che vi piacciono e che rimangereste anche a casa!). Per quanto riguarda la lingua, spesso un po’ di inglese risolve molti problemi. E se non parlate inglese, fate ricorso al linguaggio dei segni, al sorriso e ad una buona, sana risata quando le cose sembrano complicarsi troppo! L’affollamento… bé la Thailandia è grande. Ci sono mete affollate e mete meno affollate. Tutto dipende dal tipo di viaggio che volete fare. E gli accorgimenti da adottare sono nè più nè meno quelli che adotteresti se andassi a Roma o a Milano. Ad ogni modo, Gianluca, il papà di Lara, scriverà presto un post per The Family Company, con qualche consiglio in più per le famiglie che vogliamo andare in Thailandia. E magari Andrea ha qualche dritta da condividere con noi, visto che vive li… A presto, Olga! E… non mollare! Parti!!!!

    • 19 dicembre 2012 a 4:37 am #

      Ciao Olga,

      ovvio che concordo con la risposta della “padrona di casa”. Aggiungo solo che gli ostacoli maggiori sono secondo me “culinari” per via del piccante e del coriandolo. Sono entrambe superabili… asta ricordarsi di chiederlo al momento dell’ordine: soprattutto i ristoranti (non i chioschi di strada) sono abituati.

      Il problema maggiore comunque è per gli adulti: i bambini si adattano molto presto ai sapori nuovi. Igienicamente inoltre la Thailandia supera di gran lunga quasi tutti gli altri paesi dell’Asia, eccetto Giappone e Singapore.

    • 19 dicembre 2012 a 11:00 am #

      olga la formula magica da recitare quando ordini per i bimbi al ristorante e non vuoi che vadano a fuoco (i piatti asiatici sono piccantissimi) è: “No chili, no spicy” ;).

      • 19 dicembre 2012 a 11:03 am #

        Fantastic! Quando si dice che sui blog si trovano informazioni pratiche! Olga, ora non hai più scuse! Prenotato i biglietti?? :)))

      • 20 dicembre 2012 a 10:10 am #

        per la Thailandia… “Mai Phet” che significa appunto non piccante… 🙂 e comunque se vi interessa faccio un post con tutti i piatti tipici di per se stessi non piccanti… ce ne sono, non molti ma ce ne sono!

      • 20 dicembre 2012 a 10:43 am #

        siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!

  2. 17 dicembre 2012 a 11:20 am #

    E’ da quando è nato Filippo (ora 5mesi) che mi chiedo come sarà e come affronteremo il nostro primo viaggio lungo (penso all’Asia in questo momento). Io e mio marito abbiamo sempre viaggiato tanto…e non vediamo l’ora di rimetterci in pista. Non siamo genitori ansiosi…quindi credo andrà bene …ma non mi si venga a dire che non sarà “faticoso” …anche con tanti sorrisi e tanta gioia. 😉
    Adoro il vostro blog!
    Complimenti
    Danila

    • 17 dicembre 2012 a 11:35 am #

      Andrà sicuramente bene Danila! Dalle tue parole si legge una tale voglia di partire, che non potrà che essere un viaggio meraviglioso.

      E no, non ti dirò che non sarà faticoso. Dillo a me, poi, che viaggio con due piccole pesti (entrambi maschi) di 6 e 4 anni! ;-). No, non è sempre magico, non è sempre facile, non è sempre rilassante. Il fatto è che spesso si pensa che solo perché si è in “vacanza”, tutto debba essere messo in stand by. I capricci, le responsabilità dell’essere genitori, il nostro dovere ad educare. Invece il viaggio è occasione ancora più preziosa per educare. E i capricci… bè, quelli non mancano mai. Basta accettarli come dato di fatto, esattamente come avviene quando siamo a casa.

      Aspettiamo il tuo racconto, Danila!! Intanto grazie per aver lasciato la tua testimonianza. Un abbraccio e buon viaggio!!

    • 19 dicembre 2012 a 4:43 am #

      La fatica sarà di certo compensata! La Thailandia aspetta di far innamorare i turisti e viaggiatori!

  3. 17 dicembre 2012 a 11:28 am #

    che belle parole! noi in thailandia ci siamo andati durante la mia gravidanza (http://www.bimbieviaggi.it/2012/03/05/thailandia-viaggiare-in-gravidanza/) ma mi hai fatto venire voglia di tornarci ora che mia figlia ha proprio 5 anni come Lara! 🙂

    • 17 dicembre 2012 a 11:29 am #

      allora si organizza insieme dai!! Grazie per essere passata di qua… vado a leggermi il tuo post 🙂

    • 19 dicembre 2012 a 4:45 am #

      Ho letto con piacere il tuo post… discordo solo sulla scelta diffusa (fatta anche da Gianluca) di soggiornare a Khao San Rd. 🙂

      • 19 dicembre 2012 a 10:38 am #

        Se avrò occasione di tornare in Thailandia, preparati, che ti chiederò mille consigli! 😉

      • 19 dicembre 2012 a 10:53 am #

        … e spero di poter rispondere doverosamente!

      • 19 dicembre 2012 a 11:02 am #

        Fantastico questo scambio di battute tra esperti!!!! Gianluca adesso non vedo proprio l’ora di leggere il tuo resoconto! Andrea, urge un post su come scegliere l’hotel giusto in Thailandia 😉

  4. 17 dicembre 2012 a 11:56 am #

    la thailandia era una delle mete probabili di questo inverno ma… essendo incinta del secondo figlio non posso muovermi. pazienza, andremo il prossimo anno in quattro. sono una viaggiatrice fai da te da almeno un decennio e, quando è nata nostra figlia (3 anni adesso), non mi sono fatta scoraggiare dall’atteggiamento tipicamente italiano del “coi figli non si può più viaggiare, soprattutto immersi nella realtà locale”. gli inglesi lo fanno da secoli senza problemi. con ciò non voglio dire che sia stato tutto in discesa: il primo intercontinentale con pargola avevo la valigia piena di roba (cibo incluso) e mi ponevo tante domande. poi ho imparato a viaggiare solo col bagaglio a mano anche con la frugolotta al seguito. be’, che dirvi? una volta rotto il ghiaccio è stata una passeggiata e vedere mia figlia che dava da mangiare alle testuggini, restava basita di fronte al suo primo elefante (“mamma è enorme!”), veniva trattata deliziosamente e con tutti i riguardi dagli abitanti dei luoghi visitati è stato impagabile. grazie a lei abbiamo sempre potuto fare un’immersione totale nella cultura locale e siamo sempre stati accettati benissimo e coccolati da tutti. al suo attivo ci sono già numerosi viaggi: pantelleria, seychelles, rodi, formentera, sri lanka e creta. il viaggio più faticoso? quello per pantelleria (in auto da roma a 12 mesi), tanto per sfatare il mito della fatica dei voli intercontinentali ;). insomma questo per dire che non solo si può fare ma vi stupirete dalla facilità con cui si possa fare. quando mia figlia si ricorda delle tartarughe delle seychelles (e aveva solo 18 mesi!) o della gentilezza di beckie (sri lanka) e delle corse fatte con suo figlio per rincorrere pavoni, iguane e granchi e mi chiede quando ci torneremo sono assolutamente certa che sto facendo la cosa giusta perchè il suo piccolo bagaglio esperienziale si sta arricchendo e la sua visione del mondo ampliando. quale migliore regalo potrei farle?
    il cibo? non è un problema. del buon pesce grigliato si trova ovunque e vogliamo parlare della frutta esotica? lei ne va pazza! ho scoperto pure che la papaia è un ottimo lassativo per i frugoletti che hanno un bisogno quotidiano di verdure il cui reperimento non è sempre facilissimo in quelle zone. e poi io l’ho sempre abituata a mangiare di tutto e, soprattutto, ad assaggiare prima di dire che non le piace. insomma genitori buttatevi! 🙂

    • 19 dicembre 2012 a 5:02 am #

      Grazie Mara… hai confermato anche che si tratta di un “atteggiamento tipicamente italiano del “coi figli non si può più viaggiare”…

  5. 17 dicembre 2012 a 3:00 PM #

    Ma che meraviglia Mara! Sei una mamma fantastica!! Ti quoto in pieno… basta iniziare, poi man mano si migliora. Si impara a viaggiare light, ad accettare i loro capricci anche in viaggio, ad essere più aperti, più adattabili, più osservatori… ti ringrazio di cuore per la tua bellissima testimonianza!

    • 19 dicembre 2012 a 11:10 am #

      viaggiare light è strategico! ma anche l’adattabilità è fondamentale e pure un po’ di fantasia nella risoluzione di piccole problematiche. non occorre portarsi tutto: passeggino, seggiolino per mangiare,… più si viaggia leggeri meglio si sta perchè il valigione pesante e i passeggini (soprattutto quando si fanno viaggi itineranti) sono una vera rottura e una fatica e non ripagano dello scarsissimo confort che danno in loco.
      quando mia figlia era piccolissima io mi portavo solo il passeggino e lo usavo anche come seggiolone. poi ho iniziato ad usare sedia con cuscini (forniti dalle varie strutture) e nello sri lanka erano molto in voga le sedie impilate per farla arrivare al tavolo :). spassosissime per lei! direi che verso l’anno e mezzo-due si può lasciare il passeggino a casa a meno che, certo, non si prevedano tour serratissimi e camminate che affaticherebbero anche un adulto (in quel caso il passeggino è d’obbligo) ma di solito, coi bimbi, non si fanno cose eccessivamente massacranti. noi a 18 mesi la facevamo camminare alla grande però il passeggino era utile quando si addormentava così non dovevi portarla a braccia. garantisco che un bimbo di 2 anni, se abituato a camminare, può farsi delle bellissime passeggiate e può stupire con la sua resistenza fisica e la sua voglia di scoprire.
      quando era molto piccola noi, per non portarci il passeggino al seguito e visto che amiamo molto la bicicletta, abbiamo optato per 2 viaggi in bici: la digue e formentera. certe dormite sul seggiolino che non vi dico 😀 e abbiamo esplorato le isole in modo divertente.

      andrea io e te abbiamo un’amica viaggiatrice (romana) in comune che sta con te in questa foto ;).

      • 19 dicembre 2012 a 11:28 am #

        mi trovi d’accordo su tutta la linea! Anche io ho lasciato passeggino a casa, quando Alessio aveva due anni. bellissima l’idea della vacanza in bici! Mi piaci sempre di più Mara!

      • 20 dicembre 2012 a 10:28 am #

        Mara… io la foto l’ho scattata in realtà… quindi conosci Alessandra di http://www.cipiaceviaggiare.it/ ? Com’è piccolo il mondo virtuale… io Ale l’ho conosciuta via internet e ora siamo molto legati…

      • 20 dicembre 2012 a 12:34 PM #

        io e ale ci siamo conosciute quando abbiamo inaugurato i nostri siti (siamo partite insieme) e, in seguito, abbiamo scoperto di essere quasi vicine di casa. grazie a lei ho scoperto questo articolo e questo sito (complimenti, lo sto esplorando con calma e al momento sono rimasta molto colpita dall’articolo sull’africa, meta che è nei nostri sogni). anche milena di bimbi e viaggi l’ho conosciuta grazie al nostro sito (http://www.mapiesplorazioni.altervista.org/) che, ahimè, non aggiorno dalla nascita di mia figlia. il bello è che con ale ci siamo incontrare la prima volta nel mondo reale all’aeroporto di fiumicino e con milena alle seychelles. quale luogo migliore per dei globetrotter come noi? 🙂 il mondo dei viaggiatori fai da te italiani è piccolo e quelli che mettono le proprie esperienze on line per aiutare altri amanti dei viaggi lo è ancor di più. spero di incontrarti in thailandia!

  6. 19 dicembre 2012 a 10:00 am #

    Ciao a tutti, ho (ri)letto con piacere l’articolo di Andrea e tutti i vostri commenti. Esordisco col ribadire ciò che dico sempre: a noi sembra del tutto naturale continuare a fare con Lara ciò che abbiamo fatto senza! I problemi stanno nella testa dei genitori non dei bambini… loro, con la giusta persuasione, sarebbero disposti a seguirvi anche nella scalata all’Everest! Solo una precisazione per Andrea:
    Khao San è troppo carina non puoi smontarmela così e comunque noi soggiornavamo più in là sul molo Arthit e credo che la zona sia Banglaphu RiverSide! 🙂
    Come promesso a breve proverò a scrivere un articolo anche io.
    Grazie

    • 19 dicembre 2012 a 10:12 am #

      Non vediamo l’ora di leggere i tuoi consigli Gianluca!!!

    • 19 dicembre 2012 a 10:51 am #

      “Mr. Preciso che…” credo tu sappia perché evito Khao San ROad come la peste.. per non far riferimento al fatto che è scomoda per gli spostamenti… voi avevate il molo sotto l’hotel e quello di certo aiuta…

      Vi riaspetto qui a Bangkok… per il momento aspetto di leggere la tua versione dei fatti!

      Un abbraccio!

Trackback/Pingback

  1. Come viaggio io… | The Family Company - 28 dicembre 2012

    […] ricordate il post di Andrea Bicini che ci ha raccontato l’emozionante esperienza di passeggiare per le strade di Bangkok con […]

  2. Come viaggio io… | The Family Company - 28 dicembre 2012

    […] ricordate il post di Andrea Bicini che ci ha raccontato l’emozionante esperienza di passeggiare per le strade di Bangkok con […]

  3. Come prenotare un family-hotel in Asia: Agoda.it | The Family Company - 8 gennaio 2013

    […] stiamo parlando molto di paesi asiatici. Qui e qui, abbiamo parlato di Thailandia. Mentre qui e qui abbiamo parlato di Bali. L’Asia […]

  4. Menù Baby-Friendly: guida pratica alla scelta dei cibi adatti ai bambini in Thailandia | The Family Company - 14 gennaio 2013

    […] di tempo fa la padrona di casa di The Family Company ha gentilmente ospitato un mio post sul “viaggiare in Thailandia con bambini”. Ne è nato un bello scambio di idee e considerazioni, molte delle quali si riferivano ai […]

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: